Comando di zona

A Lecco il Comando militare delle nascenti formazioni partigiane si insedia relativamente presto. Già nei giorni dello sbandamento seguito all’8 settembre 1943 (annuncio dell’armistizio con gli angloamericani), dalle personalità e dai partiti antifascisti era venuta  l’indicazione di opporsi, anche con le armi, all’occupazione tedesca e al ritorno del fascismo, dopo la destituzione e l’arresto di Mussolini il 26 luglio 1943.

Già il 15 settembre 1943 Il ‘Comitato di azione antifascista’ (embrione del futuro Comitato Nazionale di Liberazione che a Lecco si costituì alla fine di novembre) incaricò il colonnello Umberto Morandi di prendere il comando militare delle prime formazioni attestate ai Resinelli, in Erna e a Campo de’ Boi. 

Le prime riunioni del comando si tennero in via Digione n. 6, nella casa di Antonio Colombo e Alba Monge e vi parteciparono, oltre che Morandi, anche il colonnello Alberto Prampolini, già ufficiale del ‘Vestone’ in Russia, e Giulio Alonzi del Partito d’Azione.

Ai primi di ottobre, Morandi stila un primo schema delle forze partigiane lecchesi; il suo tentativo è quello di organizzare le formazioni secondo lo schema classico dei reparti di un esercito regolare, rigidamente dipendenti dal comando, senza libertà di iniziativa. Un’impostazione che incontrò sia difficoltà oggettive nell’applicazione, sia contrarietà da parte dei gruppi – in  particolare quello di Erna – che chiedevano di agire subito (cfr. ‘I politici e i militari’ nella sezione ‘Le prime formazioni’).

Nel corso dei mesi, il dialogo tra il Comando e le Brigate trovò la via della collaborazione, che raggiunse i momenti più alti nel settembre 1944 con l’Istituzione del Raggruppamento delle due Divisioni d’assalto garibaldine che agivano nel territorio lecchese, nell’alto comasco e nella bassa Valtellina e alla vigilia dell’insurrezione con l’istituzione del comando unificato di tutte le formazioni Garibaldi, Giustizia e Libertà e Autonome che facevano capo al Comando di Piazza di Lecco.