top of page

Cibo, vestiario, assistenza medica, informazioni, armi, denaro, supporto logistico: sono questi i bisogni delle formazioni combattenti che più emergono dai documenti delle Brigate. Era quindi decisivo poter contare su un retroterra in grado di provvedervi. Si formarono così ‘reti di aiuto’ , spesso informali che provvedevano nei limiti consentiti dalla situazione.

Le testimonianze delineano piccoli gruppi in cui si vedono all’opera persone comuni, spesso famigliari dei partigiani, dei deportati, dei caduti in guerra, che nelle ‘case amiche’  raccolgono cibo e vestiario e lo consegnano a qualcuno, non sempre direttamente conosciuto, che lo farà arrivare dove serve.

Più diluita ma importane la presenza di negozianti e di fornai, che ‘nascondevano’ gli aiuti tra  le normali forniture  o di impiegati comunali addetti alle tessere annonarie, che fornivano  quelle necessarie a comperare viveri per i partigiani.

Consistente la presenza di sacerdoti che usano le loro possibilità logistiche (canoniche, oratori, case) per depositare aiuti o nascondere persone; più scarna ma importantissima la disponibilità di medici per curare i feriti e i malati.

Un lavoro certosino, una somma di ‘piccoli’ gesti che consentì di stare in montagna a molte centinai di partigiani, sostenuti anche dai ‘lanci’ di aiuti paracadutati (che furono molto meno di quelli attesi) e da forniture di denaro e materiali da alcune aziende.

1

 

La rete di supporto alle formazioni di montagna

Tratta da Valagussa Giuliano, La Resistenza nel Lecchese: storia della Brigata Poletti

2

 

il caso della moto Guzzi

Collocazione: IAS/ANPI Lecco, Archivio 89^ brigata Poletti, Versamento Oscar Barindelli

3

 

Video Don Arrigoni a Morterone

Per gentile concessione di Rete Unica Lecco

4

 

Servizio sanitario

Tratto da Umberto Morandi, Azioni Partigiane

Logo ANPI per l'80esimo anniversario della Resistenza
Logo ANPI nell'80esimo anniversario della Resistenza
bottom of page